Squilla il mio cellulare ,dall’altro capo del telefono una voce sconosciuta:

_Ciao, senti, vado di fretta, velocemente…non ho visto niente di tuo, ma so che sei brava…volevo farti 2 domande…la prima: ‘cosa mi offri, quanto mi costi’_

Ed io : _scusa, qual’era la seconda domanda?_

Lei, _sei libera il….._

..............................attimo di silenzio, io: _purtroppo sono occupata._

A questa cliente sarebbe andato bene qualsiasi fotografo, stile, col flash/senza flash, che ne so. Ed è giusto così. Per lei.

Il problema è il mio. Io mi diverto ai vostri matrimoni, vi voglio bene, i vostri figli sono i miei nipotini (Pierpa, Pietro, Michelle, Gianluca, Cecilia, Emanuele, Sofia, Rachele, Eleonora, Alice, Francesco, Swami, adesso non ricordo tutti i nomi..), le vostre mamme , le nonne.

Il mio modo di intendere il lavoro è affettivo, prima di tutto. Come farei altrimenti, a raccontare le vostre storie, come fareste voi, ad abbandonarvi alle lacrime, alle risate, ad aprirmi il vostro cuore?

Il mio è UN modo di lavorare. Non è detto sia il migliore. Ma è il mio. Non avrei potuto altrimenti, anche quando non avevo una lira.

Io non volevo fare matrimoni. credevo si potessero fare solo come li vedevo in giro.

Lui che bacia la coscia a lei. Lui sullo sfondo con la sigaretta in bocca, con la mano in tasca,

e lei in primo piano che guarda il suo bouquet, rapita.

Poi, degli amici, tanti anni fa, mi vollero assolutamente (grazie Virna, ciao Alessandra), io allora lavoravo in un’agenzia di pubblicità, studiavo moda e still life, ed accettai ad un patto: sarei stata completamente libera di raccontare.

E così, che ho iniziato. solo per amore.

My cell phone rings, on the other end of the phone a voice unknown:

_Hi, Look, I’m in a hurry, quickly ... I have not seen anything of yours, but I know you’re good ... I wanted you ... the first 2 questions: ‘What you offer me, how much you cost’_

And I: _sorry, who the second question? _

Her, ‘Have you a free ....._

.............................. Moment of silence, me: _sorry, i’m not free._

This client would be well any photographer, style, with flash / no flash, I don’t know. And rightly so. For her.

The problem is mine. I enjoy your wedding, I love you, your children are my grandchildren (Pierpa, Pietro, Gianluca, Cecilia, Emanuele, Sofia, Rachele, Eleonora, Alice, Francesco, Swami, I can not remember all the names ..) , your mothers, grandmothers.

My understanding of the work is emotional, first of all. How would I do otherwise, to tell your story, how would you, to tell your tears, the laughter, how open up your heart?

Mine is a way of working. It is not said is the best. But it’s mine. I could not have otherwise, even when I had not a penny.

I did not want to do weddings. I thought must to do just as I saw them around.

He kissing her thigh. He in the background with a cigarette in his mouth with his hand in his pocket,

and she in the foreground looking at her bouquet, ecstatic.

Then, friends, many years ago, absolutely wanted me

(thank Virna, hi Alessandra), I was working at an advertising agency,i was studying fashion and still life, and I agreed to a pact: I would be completely free to tell.

And so, I’ve started. only for love.

4 Commenti
  1. Frame75
    25 Aug 11

    Cosa mi offri? Quanto mi costi? Cosa porti? Chi sei? Dove vai? ... Un fiorino! ahahaha

  2. neno
    neno
    25 Aug 11

    La nostra impronta, ciò che ci caratterizza e ci identifica, non si manifesta solo nella traccia lasciata dalla rete sottile e vaga contenuta nella pelle delle nostre dita, ma soprattutto dal segno che esprimiamo attraverso la ‘pelle relazionale’, il contatto con l’altro, che pertanto é un reale segno di identificazione, rivela chi siamo.
    L’arte invece esprime una impronta che scaturisce dal profondo, una firma che definisce la nostra essenza spirituale, nel linguaggio che le é proprio.

  3. Francesca Leonetti
    Francesca Leonetti
    26 Aug 11

    l’ultimo commento è superbo!!!
    Brava è così che tutti noi che ti adoriamo ci saremmo aspettati che rispondessi! E..grazie a Virna anche da parte nostra! :)

  4. Barbara
    Barbara
    26 Aug 11

    @francesca. Non ci crederai, ....ma per una che lavora col cuore, immersa nei suoi pensieri, spesso critica verso se stessa,(il che è una spinta a crescere, ma spesso anche un freno),che non ha ‘il polso’ del seguito, stima, affetto, perchè appunto ‘immersa’,
    ricevere sostegno, stima, da te , dal mondo, è HUMUS
    grazie Francesca (e neno, frame…)
    ....hai visto che c’è anche Emanuele tra i miei nipotini??

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